P.O.R. SARDEGNA FSE 2007-2013

Asse III inclusione sociale

Asse V transnazionalità

e cooperazione

Programma “Ad Altiora” Linea 1: Persone svantaggiate – Area 1.c.2

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ATS

27/05/2011

Visita guidata, il gruppo si reca a NORA

 

L'antica città di Nora è collocata su un promontorio, il capo di Pula, separato dalla terraferma da un istmo che si estende in due punte: a O Sa Punta 'e Su Coloru, a E la Punta del Coltellazzo, di fronte all'isoletta omonima. L'area è dominata dalla torre spagnola del Coltellazzo, in una posizione di grande valore paesaggistico.

Le testimonianze della città fenicio-punica sono state in parte coperte o cancellate dalla sistemazione della città avvenuta in età romana. Le strutture oggi visibili sono, infatti, pertinenti in prevalenza proprio alla fase romana del sito.

L'antichità della fondazione di Nora è sostenuta dalla nota omonima stele, datata al IX-VIII secolo a.C., dov'è menzionato per la prima volta il nome della Sardegna: "Shrdn".

 

Le prime frequentazioni del luogo dove sorge Nora risalgono probabilmente all'epoca nuragica, anche se su questo periodo le informazioni sono molto scarse.

Secondo la tradizione letteraria Nora è la città più antica fondata in Sardegna, e ciò parrebbe confermato anche dalle stele fenicie ritrovate in loco. La colonizzazione fenicia a partire dall'VIII secolo circa, fa di Nora  un importante centro commerciale dotato di tre porti, oggi non più visibili. Relativamente a questo periodo importanti informazioni provengono dalle indagini archeologiche ancora in corso, con la scoperta di un complesso sacro nella zona del Coltellazzo (sotto la torre spagnola), e di un quartiere abitativo di età punica al di sotto del foro romano. 

Le testimonianze della città arcaica sono state in parte coperte o cancellate dalla sistemazione della città avvenuta in età romana, mentre altri danni sono stati causati dal bradisismo positivo che interessa tutta la costa circostante.

 

Successivamente, in età punica, Nora accresce ulteriormente la sua importanza raggiungendo un alto grado di prosperità e divenendo sicuramente una delle più importanti città della costa meridionale sarda; di questo periodo sono visibili scarsi resti architettonici, quali il tempio di Tanit e alcuni resti nella zona a mare. 

La città fu abitata fino al primo medioevo (VIII sec. d.C.), abbandonata dopo un lungo periodo di decadenza iniziato nel V sec.d.C., quando i traffici marittimi diventarono impraticabili per la presenza dei pirati e il luogo dove sorge la città pericoloso perchè eccessivamente esposto a scorrerie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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